Alberto Mugnaini
Colori Minori

a cura di Fabio Carnaghi in collaborazione con Yari Miele

Opening mercoledì 26 aprile 2017 h 18
fino al 14 maggio 2017 visite su appuntamento
 

MARS ha il piacere di presentare “Colori Minori”, mostra personale di Alberto Mugnaini a cura di Fabio Carnaghi e con la collaborazione di Yari Miele.

La mostra propone un excursus di lavori realizzati sul lungo periodo e per la prima volta raccolti in un’unica installazione appositamente pensata per lo spazio di MARS.
L’indagine di Mugnaini sulla forma mutua tematiche che spaziano dal design alla dimensione “minore” del fare arte che si traduce in una produzione intima e meditativa. Un design autarchico e volto alla riabilitazione di materiali di recupero si affida all’assemblaggio plasmato da una tecnica di pensiero e riflessione.
Il vasto corpus di opere presentate innesca un’atmosfera magicamente pittorica nell’accezione coloristica e compositiva che si traduce in uno still life metafisico dai toni morandiani.

Alberto Mugnaini è nato a Pisa, vive e lavora a Milano. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Arte si è dedicato ad una ricerca al confine tra arte e design. Di recente ha esposto al Museo Bagatti Valsecchi, al Museo Poldi Pezzoli, al Design Museum della Triennale e alla Galleria Renata Bianconi di Milano.

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La scoperta di un artefice
di Fabio Carnaghi

Tutto potrebbe cominciare così, con l’ingresso in una casa-studio, un ambiente aperto negli intenti e nella realtà. Un loft dove accomodarsi su superfici tattili, sulle quali scorrere la mano per saggiarne la levigatezza, dove lo sguardo può superare le barriere e depositarsi su elementi che, ermetici, gremiscono lo scenario domestico, ovvero sedie, lampade, tavoli, vasi.

La scoperta di un artefice è la discriminante da cui tutto cambia: quegli arredi ed oggetti assumono l’entità di corpi costruiti, modellati, pensati, popolazione silente di still life assorti nel quotidiano.

I colori hanno viraggi affrescati, ombre, aloni cangianti, ricerche testimoniate dalla superficie che di passaggio in passaggio si accresce e diventa profonda. Il design di Alberto Mugnaini non può dunque prescindere dal manufatto, dall’autarchia e dal disteso apparentamento con gli universi della decorazione, della tradizione delle arti minori, mai negati a favore di un celibe linguaggio speculativo mai assunto. Il sostrato è l’anima di questa ricerca che innesca reazioni antitetiche nell’associare la forma, quale armonia visiva delle proporzioni, alla sensuosità tattile. La materia ingloba e riabilita materiali di recupero che compongono strutture meditate negli equilibri e nella statica attraverso una procedura di assemblaggio e plasmazione. Un clima quasi zen determina convivenze tra dimensione originaria, inclusa, che in potenza contiene già l’esito formale, scrutato, intravisto, immaginato. Il colore fluidifica il processo, restituisce un tutto tondo coeso, dalle tinte neutre stuccate e patinate alle gamme di rosso, fino ad un viola profondo. I confini si affinano e le poietiche si scambiano prestiti dalla scultura alla pittura, alla foggiatura, alla progettazione in cui l’artefice è abile nell’aggiungere e levare fino al risultato di sedie riplasmate da un accorto couturier o di vasi sapienti di platonico demiurgo.

I Colori Minori raccontano la rarità di un’esperienza artistica, il suo carattere unico e solitario attraverso una cumulazione che si abbandona nello spazio lambendo tonalità e timbri, divenendo metafisica nella purezza di linee dalle atmosfere morandiane e paradossale nella vicenda di una sedia intrepidamente sfuggita a Ionesco.
 

Foto di Cosimo Filippini, 2017
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- Giulia Bruno, Colori Minori, DDN Design Diffusion News, n. 232, agosto/settembre 2017, p. 48

- Silvia Conta, Alberto Mugnaini, Colori Minori, MARS, Milano
Exibart, 12 maggio 2017

- Roberto Ago, Design e arti minori. Alberto Mugnaini a Milano
Artribune, 11 maggio 2017