PRIÈRE DE TOUCHER 3
un progetto di Ermanno Cristini e Giulia Brivio
Prière de Toucher è un “dispositivo” costruito attraverso gli scambi di idee con Giulia Brivio e grazie al lavoro di tutti gli artisti che fino ad ora vi hanno partecipato, consentendogli di “prendere corpo”.
Sì, perché Prière de Toucher ha a che fare con il corpo e, saccheggiando il titolo del noto lavoro di Marcel Duchamp, rimanda inevitabilmente al mostrare. In breve Prière de Toucher si interroga sui confini del corpo e sulla natura dell’esibizione, e, forse, è una modalità del mostrare nonostante si preoccupi solo di nascondere
"Prière de toucher" è un ciclo di mostre, ognuna con una propria caratteristica strettamente dipendente dal luogo che la ospita. La prima è stata fatta ad Imola a Novella Guerra nell’ottobre 2013 insieme a Patrizia Giambi e a Microcollection; la seconda a Something Like This a Firenze il maggio scorso insieme a Oppy De Bernardo e Aldo Mozzini e questo è il terzo apputamento.
Recentemente, il n°12 della rivista Boite dedicato all’”opera nascosta” presenta l’intera operazione.
Nella mostra pensata per MARS ho voluto coinvolgere tutti gli artisti che in tempi diversi hanno esposto in questo spazio invitandoli a preparare un lavoro la cui esposizione si risolvesse in un nascondimento. Normalmente quando siamo inviati ad una mostra ci preoccupiamo di come mostrare il nostro lavoro; in questo caso si tratta di preoccuparsi di come nasconderlo, magari presentando anche cose molto visibili ma che in realtà servono solo a nascondere un’opera che non si vede.
Hanno aderito una cinquantina di artisti ed è curioso pensare allo scarto tra l’elevato numero di opere e le “microdimensioni” dello spazio; uno scarto entro cui si consuma il paradosso di un eccesso di visione dove però in realtà quello che si vede non è quello che c’è da vedere.
“Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto”, annotava Italo Calvino; dietro a tutto aleggia una domanda: si può toccare ciò che non si vede? E, nascondere è forse l’essenza del mostrare? Ermanno Cristini
In tempi in cui non c’è realtà fuori dall’“exhibire”, l’interrogativo assume un senso particolare.
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edito da La Centrale Edizioni, giugno 2019, pp. 74-87.
ATP diary, 20 ottobre 2014